Academy Awards 2016 bando per artisti e curatori emergenti, studenti e neo diplomati delle Accademie e Università italiane in dialogo con Accademia di Belle Arti di Brera, Milano; NABA Nuova Accademia di Belle Arti, Milano; Accademia Carrara di Belle Arti, Bergamo; Accademia di Belle Arti, Venezia; Università IUAV, Venezia; Accademia Albertina di Belle Arti, Torino; Politecnico di Milano. sedi: spazio espositivo di Viafarini alla Fabbrica del Vapore, Archivio DOCVA, VIR Viafarini-in-residence OPEN CALL deadline per le candidature: 7 novembre 2016
PER CANDIDARSI
Inviare entro lunedì 7 novembre 2016 all’indirizzo portfolio@viafarini.org una mail con oggetto “BANDO Academy Awards 2016” allegando i seguenti materiali: _ portfolio digitale e curriculum in formato .pdf con immagini dei lavori e didascalie;
calendario degli appuntamenti con i visiting professor
Il formato
Academy Awards è un progetto di formazione, autoformazione e ricerca, curato da Viafarini e giunto alla sua quarta edizione. Un laboratorio della durata di quattro mesi, da novembre 2016 a febbraio 2017, rivolto a un gruppo di 20 studenti e neo diplomati delle principali Accademie e Università italiane, selezionati tramite open call.
Il programma di visiting
La programmazione visiting di Academy Awards 2016 si presenta come un think tank con lecture, workshop, seminari, tavoli di lavoro.
Academy Awards è un spazio di lavoro orizzontale e collettivo che concepisce la conoscenza come una forma concreta legata al “fare” e allo “scambio” mantenendo come punto di vista privilegiato l’apprendimento attraverso la pratica.
I due moduli teorici
L’edizione 2016 sarà cadenzato da un programma di incontri a contenuto teorico, critico e dialogico con artisti, curatori, urbanisti, filosofi e teorici che nella loro pratica e nel loro background esistenziale hanno lavorato in modo preciso e concreto su due filoni di ricerca: i femminismi e i postumanismi, entrambi intesi al plurale per cercare di essere fedeli alla pluralità di versioni e tendenze che animano il dibattito in queste due “zone speculative”.
Questo focus nasce dall’esigenza di fare il punto su dueepistemologie con un gruppo di colleghi con cui Viafarini sente sinergie, per sottoporre questi temi a una nuova generazione in formazione.
Modulo I. Femminismi a cura di Simone Frangi in collaborazione con Boîte Grazie ad una costellazione di contributi e formati d’intervento eterogenei (dal reading group alla lecture), il modulo cerca di ricostruire una pluralità di genealogie diverse e possibili dell’epistemologia femminista, raccordando movimenti e correnti che sono spesso entrate in conflitto e si sono negate a vicenda, con l’obiettivo di comprendere come la militanza e la produzione teorica femminista abbia avuto un impatto nella ricerca artistica. Adottando come punto di partenza i recenti lavori di Elsa Dorlin e Iris Van Der Tuin, cercheremo di valutare insieme come il “soggetto politico” del femminismo si sia negli anni decentrato – abbandonando l’esclusività della lotta per l’emancipazione femminile – e si sia complessificato, virando verso una teoria più inclusiva dell’auto-determinazione, capace di riflettere in senso intergenerazionale e globale, nella volontà di comprendere l’intersezione di diverse forme di segregazione. In una prospettiva di solidarietà tra le lotte e le resistenze attivate nei vari momenti storici e località geografiche, il modulo passa in rassegna il femminismo della differenza sessuale di tradizione italiana e francese, l’anarco-femminismo, il femminismo neo-materialista, il black feminism e il femminismo post-coloniale e trans-nazionale e le teorie dell’intersezionalità fino ai più recenti manifesti Gaga Feminim di Jack Halberstam e Xenofeminsm di Laboria Cuboniks. L’intero percorso è seguito da Boîte – associazione culturale non profit che si occupa di editoria, d’arte, libri d’artista e progetti curatoriali legati all’editoria – che raccoglierà i risultati prodotti dalla ricerca collettiva e dal dialogo generato dagli interventi.
Modulo II. Postumanismi a cura di Waiting Posthuman (Leonardo Caffo e Azzurra Muzzonigro) con incontri tematici su corpo, margine, animale, ibrido, rete, vuoto. Waiting Poshuman, piattaforma di ricerca interdisciplinare fra filosofia, architettura e arte propone un percorso di formazione strutturato in incontri, aperti e orizzontali, da svilupparsi a partire dalla lettura di alcuni testi selezionati. Durante ciascun incontro verranno letti e condivisi i testi proposti, ai quali i partecipanti potranno aggiungerne degli altri. Tali testi serviranno da base per iniziare una riflessione e devono essere pensati come degli hypertexts. Tramite un sistema di rimandi e analogie sarà possibile creare delle connessioni con altri contributi, siano essi altri testi, opere, progetti, immagini, mappe, fotografie, video e quant’altro. L’obiettivo è stimolare una riflessione plurale, collettiva, multidisciplinare a partire dal concetto di postumanesimo: “Il postumano è l’idea di un’umanità non più chiusa in sè stessa ma ‘aperta’. L’umano è in continuità ontologica con gli animali e la natura e non ha una posizione speciale nel mondo. Tende a ibridarsi e modificarsi con i suoi stessi prodotti tecnologici, modificando radicalmente i suoi predicati e parzialmente la sua essenza. Il postumano è un’opera aperta e si contrappone, per principi e parametri, all’umano come opera chiusa dell’umanesimo. Il postumano diventa quindi l’abitante di una città non più antropocentrica, una città che si fa ecosistema accogliendo organismi viventi (piante, animali, microbi) in continuità con elementi non-viventi (aria, acqua, terreni minerali). La città postumana è una ‘città ecologica’ fatta di trasformazioni flessibili, interattive, adattabili che evolvono nel tempo”. “Non c’è dubbio che dobbiamo prepararci a una nuova epoca, diventando quasi una nuova specie: quel postumanesimo non è soltanto un atto di ibridazione concettuale, né soltanto nuova sintassi progettuale elaborata a partire dalla dialettica natura/città, è una speciazione già in atto in cui nuove forme di vita si preparano a vivere insieme in una ritrovata alleanza”
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